Ammettiamolo, a vedere quel post del 16 luglio di un anno fa un piccolo brivido è venuto a tutti. “Manna chiude. Per sempre“; ma come, possibile che Matteo Fronduti decida di punto in bianco di chiudere la sua creatura? Non proprio. Già dalla seconda foto si capiva quanto, più che un addio, quello fosse un arrivederci. “Manna chiude per come lo conosci tu. Però poi tornerà, come ancora non lo conosce nessuno.”
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Uno dei tanti messaggi un po’ irriverenti cui Matteo Fronduti ci ha abituati negli ultimi anni, con la riapertura annunciata per ottobre. Da quel momento solo una foto del cantiere. Fino al 23 novembre, quando viene annunciata la tanto attesa riapertura. “Manna è tornato“.
Il Nuovo Manna
Ok, ma in sostanza cosa è cambiato? “Abbiamo cambiato tutto, per non cambiare niente“.
- Spazi e Arredi: Gli spazi delle sale sono stati rivoluzionati, la cucina si è ingrandita eliminando certi vincoli che limitavano la proposta gastronomica, e anche gli arredi si sono rinnovati.
- Cocktail Bar: La vera novità è il cocktail bar, fortemente voluto da Matteo Fronduti, situato all’ingresso del locale. Dietro al bancone c’è Mattia Mizzi, ex bartender di Rita. Dalle 18 alle 20, il bar vive di vita propria e ogni cocktail viene accompagnato da alcuni piattini. Durante il servizio, il bar collabora in simbiosi con il ristorante, offrendo pairings non solo con il vino, ma anche con i drink.
Il Nuovo Menù
Chi frequentava il vecchio Manna ricorderà la carta 4×4: 4 piatti per portata, dall’antipasto al dolce. Ora compaiono finalmente i percorsi degustazione, oltre alle proposte alla carta. Sono tre:
- Quindici: Con quattro dei piatti storici di Matteo Fronduti (vedi il Riassunto di Bollito).
- Altro: Sei portate con qualche azzardo.
- Porcherie: Il menù più iconico e ambizioso che racchiude le idee alla base di Manna.
Ecco cosa non è cambiato: fare tutto quello che sarebbe sbagliato fare, perché può dare grandi soddisfazioni. Nella versione precedente questo spirito era “smorzato” dall’esigenza di proporre piatti più tranquilli e rassicuranti. Adesso invece è possibile dedicare un intero menù a chi si sente in vena di rischiare.
La Cucina di Matteo Fronduti
Manna è rimasto Manna dunque. Certo, non ci sono più quei titoli “fantasiosi” divenuti ormai celebri come “Riassunto di Cassoeula” o “Contro il Logorio della Vita” ma la sostanza non è cambiata. Accostamenti rudi, sapori spinti e ingredienti insoliti si accompagnano a piatti meno “ribelli”. Un esempio? Tra gli antipasti troviamo il rassicurante Uovo Affogato e il particolare Testina di Vitello con Cannolicchi.
Da non perdere ci sono, ovviamente, i risotti. Se Riso, zafferano e midollo rimane una certezza, Riso, mortadella di milza, marsala, caciocavallo e pane tostato racchiude tutta l’idea di cucina di Matteo Fronduti; sapori decisi, quasi rudi, ma di cui non ci si stanca mai. Un piatto da mangiare a grandi cucchiaiate.
Per il dolce vi consiglio di andare sul classico, quella Tarte Tatin che già mi aveva conquistato durante la prima visita. L’impiattamento ricorda un piatto iconico di uno dei maestri di Matteo Fronduti (proprio come il riso allo zafferano è preparato secondo i dettami del Maestro Marchesi): Davide Oldani e la sua Cipolla Caramellata.
Insomma, Manna ha cambiato tutto per non cambiare niente. Non è cambiata la golosità dei piatti, non sono cambiati gli accostamenti coraggiosi. Non è cambiata l’ospitalità, con lo stesso Fronduti che si premura non solo di illustrare il menù ma anche di prendere le ordinazioni e di venirvi a chiedere come sta andando. Manna è rimasto Manna, quello che abbiamo sempre amato.
Sei pronto a scoprire il nuovo Manna e a lasciarti sorprendere dai piatti audaci di Matteo Fronduti? Racconta nei commenti quali piatti ti hanno colpito di più e se hai provato qualche abbinamento speciale dal nuovo cocktail bar. Non vedo l’ora di leggere le tue impressioni. Buon appetito!