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L’Alchimia, tra Tradizione e Innovazione

AlchimiaThephoodtourist

Hype. Con questa parola, soprattutto in America, si indica una notevole aspettativa riguardo ad un particolare evento. Questa aspettativa può essere a doppio taglio se le premesse non vengono mantenute; per il locale di cui vi parlo oggi, però, usiamo solamente la sua accezione più positiva.

L’Alchimia Ristorante e Lounge Bar apre il 24 marzo 2018, per sfruttare gli ultimi giorni di Design Week, ma l’attesa era spasmodica già da qualche settimana. Naturale visti i nomi dei protagonisti: Alberto Tasinato in sala, Valerio Trentani al Lounge bar e Davide Puleio in cucina.

Curricula di tutto rispetto per tutti e tre. Tasinato ha lavorato due volte con Andrea Berton, prima al Trussardi alla Scala (contribuendo al raggiungimento delle due stelle Michelin) e poi nel locale che porta il nome dello chef friulano. Due volte anche con Antonio Guida, prima al Pellicano di Porto Ercole e poi al Seta del Mandarin Oriental (altre due stelle Michelin e il premio come Migliore Servizio di Sala dalla Guida dell’Espresso).

Trentani, dopo le esperienze a Madrid e Londra in ristoranti stellati come La Teraza del Casino e il Marcus Wareing Restaurant, torna in Italia come maitre del Seta.

Davide Puleio, da Roma, arriva da un’esperienza come sous chef di Luciano Monosilio al Pipero di Roma; in precedenza un anno in quella culla gastronomica che è il NOMA di Redzepi e un anno con Taglienti al Trussardi.

Ecco dunque spiegato il grande entusiasmo che si percepiva attorno a questo nuovo locale; su questa scia positiva sono arrivati anche diversi riconoscimenti tra cui il primo premio ai The Fork Restaurant Awards 2019 e la nomina di Tasinato come miglior maitre nella guida di Identità Golose 2019.

Il Menù de L’Alchimia

Dopo avervi dato alcune delle ragioni per cui dovreste provare questo locale veniamo a quella davvero importante. Il menù prevede due percorsi di degustazione: il Classico (4 portate a 55 euro) e l’Alchimia (a 80 euro) descritto come:

Viaggio nell’estro dello chef, tra piatti sperimentali che esprimono l’identità culinaria e creativa dell’Alchimia

Osservando la proposta alla carta si nota la voglia di Puleio di proporre una cucina “comprensibile”, rinunciando a nomi altisonanti e ingredienti esotici, e rassicurante proponendo piatti con materie prime di altissima qualità. L’obiettivo è quello di trasformare l’imbarazzo della scelta a causa di ingredienti poco conosciuti nell’imbarazzo della scelta perché ogni piatto merita di essere provato.

Piatto simbolo di questa alchimia tra tradizione e creatività è sicuramente il risotto Milano-Roma; un classico risotto alla milanese (preparato alla perfezione) accompagnato da una succulenta royale di coda alla vaccinara. Lo stesso piatto è stato presentato in veste “marinara” a Porto Rotondo on Top; qui la coda è stata sostituita da una tartare di tonno rosso, versione ugualmente strepitosa.

Presente anche un altro simbolo della cucina milanese. Una Costoletta di vitello che non ho problemi a includere di già tra le migliori del panorama culinario del capoluogo lombardo.

La Perfezione è nei Dettagli

Un altro punto di forza è sicuramente lo stretto rapporto tra sala e cucina; diversi piatti prevedono infatti delle preparazioni da terminare in sala come il taglio della costoletta o una grattata di parmigiano sui Finti Straccetti di Manzo. Un dettaglio non da poco che permette all’ospite di sentirsi coccolato in ogni momento del pasto e soprattutto rimarca l’importanza del rapporto tra cliente, sala e cucina.

Per quanto riguarda i dolci spicca senza ombra di dubbio il Tiramisù; già provato in Sardegna non ho potuto fare a meno di provarlo anche qui a Milano, una vera delizia… e ve lo dice una persona a cui di solito il tiramisù neanche piace 😉

Nella gallery qua sotto trovate anche i piatti presentati a Porto Rotondo on Top :) Che ne pensate?

IYO Aalto, il Giappone che non c'era
Porcobrado
1 Ottobre 2019/0 Commenti/da carlo
Tags: Alberto Tasinato, Alta Cucina, Davide Puleio, Guida Identità Golosa, Milano
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