Zibo è una storia che parla di amicizia, di voglia di distinguersi (nasce come Food Truck) e di successo (premiati come Artisti dello Street Food nell’evento organizzato a Brusaporto da “Da Vittorio”).
Giulio e Alessandro si conoscono al XIII corso superiore di cucina italiana di ALMA, la scuola di Gualtiero Marchesi. Successivamente i due si separano, lavorativamente parlando: Alessandro lavora, tra gli altri, all’Asador Etxebarrì e da Uliassi; Giulio invece entra in brigata al La Madia (Licata) e al Pont de Ferr a Milano. Ma la voglia di avere qualcosa di proprio è troppo grande e non può essere ignorata; ed ecco che a Gennaio 2015 nasce l’idea di Zibo Cuochi Itineranti: cucina gourmet su quattro ruote.
Per i primi tempi si occupano soprattutto di catering ed eventi ma col passare del tempo Zibo inizia a fare la sua comparsa per le strada della città; fino a che, nel settembre scorso, apre Zibo Campo Base: locale/laboratorio a 300 metri da uno dei simboli di Milano, la Basilica di Sant’Ambrogio.
Il posto è piccolo, 30/35 coperti, molto ben arredato (ci è piaciuto tantissimo il semaforo posto in fondo) e con un bellissimo soffitto di travi di legno che rende il tutto per niente rumoroso (e riuscire a trascorrere l’intera cena senza dover urlare per parlare con gli amici è sempre molto apprezzato). La cucina a vista rende ancora più forte il legame cuoco-ospite, cosa che per altro già avviene col Truck.
La specialità sono i ravioli; o meglio, alcune delle ricette tradizionali italiane declinate a pasta ripiena. A questi si affiancano gli sfizi, gustosi e stuzzicanti antipasti, e i sandwiches & Co in puro stile street food: dal Pastrami al Pulled Pork.
Tra gli sfizi , la marmellata di cipolle che accompagna il primosale fritto è davvero sublime e la sua dolcezza ben si accompagna al formaggio. Degni di nota sono anche i Nuggets , booconcini di pollo marinati allo zenzero, impanati e fritti, serviti con una salsa thai leggermente piccante che ne esalta ancora di più il sapore (insieme alla particolare panatura).
Ma veniamo ora ai ravioli:
Gyoza alla Milanese
Milano in un raviolo, qui quelli tipici giapponesi cotti alla piastra. Sono ripieni di ossobuco alla milanese e vengono serviti su una salsa di zafferano e ossobuco che ne esalta alla grande il delicato sapore.
Carbonara
Dopo Milano, anche Roma (o meglio, una sua parte). Ravioli di farina 00 e tuorli d’uovo ripieni di fonduta di cacio e pepe serviti con guanciale croccante; assolutamente eccezionali.
Chiudiamo con i dolci: il tiramisù, protagonista del prossimo progetto di Giulio e Alessandro, viene spazzolato in men che non si dica; gli altri due vengono serviti al bicchiere: Cioccolato e Pere (un cremoso di cioccolato e pere con crumble di polenta) e Autunno (una mousse di cioccolato bianco e lime con cachi, pistacchi e crumble si farina integrale). Inutile dire che non abbiamo fatto in tempo ad ordinarli che già li avevamo finiti, la carica giusta per partire dal Campo Base verso la vetta della bontà.