Identità Golose Milano si conferma luogo degli eventi unici; dopo il quattro mani firmato Alija-Camanini, Paolo Marchi riesce a portare sotto lo stesso tetto i fratelli Liu.
Questo nome probabilmente vi dirà poco ma sono sicuro che i più esperti di voi riconosceranno i nomi dei loro tre ristoranti: Iyo Taste Experience, BA Asian Mood e Gong oriental attitude.
Claudio Liu, il maggiore dei tre, guida Iyo (dal 2007) e lo fa particolarmente bene: è infatti il primo ristorante di cucina giapponese in Italia premiato con la stella Michelin (nel 2015). Rinchiudere quello che è diventato oggi il ristorante all’interno dei confini di “cucina giapponese” sarebbe però riduttivo e forse anche un po’ immeritato; grazie alla sapiente mano di Michele Biassoni le radici orientali si avvolgono intorno alle più note tradizioni occidentali.
Nel 2011 Marco Liu (allora 21enne, il minore dei tre) apre BA. A differenza di Iyo (e di Gong che a quest’epoca è ancora un’idea) BA punta ad un’esperienza più easy e casual. L’ispirazione di base è la cucina cantonese tradizionale ma non ci sono esitazioni ad andare a fondo e creare piatti più ricercati. Alla guida della cucina ci sono Bryan Hooi e Wu Chee Kean, i cui dim sum sono ormai conosciuti in tutta Milano.
Nel 2015 la trilogia si chiude grazie a Giulia e al suo Gong. Anche in questo caso il timone in cucina è per lo più indirizzato verso la Cina; la presenza in cucina di Keisuke Koga permette però piacevoli sconfinamenti verso il paese del Sol Levante. Se la cucina lo accomuna al BA, le aspirazioni tendono più verso il “fratello maggiore” Iyo.
Tre fratelli molto diversi e tre ristoranti altrettanto diversi ma con un comune denominatore: il grande successo ottenuto fin dall’apertura e che continua imperterrito. Proprio sull’onda di questo successo sono nati e stanno nascendo nuovi progetti: il primo fu Aji, il take away di Iyo (ma con la possibilità di mangiare al bellissimo social table), il prossimo sarà Iyo Aalto che aprirà in autunno al primo piano del grattacielo Solaria.
I Piatti dei Fratelli Liu
Per le quattro cene nell’hub di identità i fratelli Liu hanno portato cinque piatti che rappresentano presente e passato dei tre locali.
Due piatti firmati Iyo aprono le danze; l’entrée è Salmone marinato con tè affumicato, salsa di miso rossa e oliva taggiasca, alga nori e germogli di daikon. Omaggio al simbolo di Iyo fin dall’apertura: il pesce crudo. L’inusuale accostamento con l’oliva taggiasca esalta al meglio la freschezza e il gusto del salmone.
Il piatto successivo è il Crispy Tamago, come sottotitolo ci starebbe bene “sogno ad occhi aperti” perché davvero fenomenale. È un uovo morbido impanato con panko e fritto, accompagnato da una salsa di gin dara e asparagi. Il piatto rientra in quegli incontri tra Oriente e Occidente che sono il pane quotidiano di Biassoni e potete trovarlo alla voce Creazioni del menù di Iyo.
Tocca poi a BA che presenta uno dei loro cavalli di battaglia, una degustazione di 5 diversi ravioli: ci sono grandi classici (come il raviolo ai gamberi, quello al nero di seppia ripieno di branzino e quello con king crab e baby asparagi, ingredienti di una tradizionale zuppa cinese) e quelli un po’ più spinti, sia in termini di colore (come quello alla barbabietola rossa ripieno di capesante del Pacifico) che di sapori (il coreografico raviolo al nero di seppia con salmone e wasabi).
Il secondo è firmato da Gong, Pancia di maialino croccante laccata con salsa char siu, verza e melanzana bruciata, crema di mela Fuji al cardamomo è presente in carta praticamente dall’apertura. La pancia di maialino viene cotta a bassa temperatura per 48 ore secondo una ricetta tradizionale cinese. La carne, che si scioglie letteralmente in bocca, viene accompagnata da un finto raviolo di verza ripieno di melanzana bruciata e una purea di mela Fuji, ottima per sgrassare.
Il dolce è di nuovo ad opera della brigata di Iyo, si chiama Momo, che significa “pesca” in giapponese. La pesca noce è declinata in diverse preparazioni: sorbetto, crumble, pesche candite e chips; diverse consistenze e temperature per un dolce che sa davvero di estate.