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Racconti

I Cerea: una Famiglia Stellare

CereaThephoodtourist

La storia del ristorante “Da Vittorio” inizia più di mezzo secolo fa, proprio in questo giorno: il 6 aprile 1966 Bruna e Vittorio Cerea decidono di aprire le porte del loro locale a Bergamo.

Fin dal principio alla famiglia Cerea si può associare la parola innovazione; Vittorio, infatti, fu il primo a portare il pesce a Bergamo e ancora oggi questo prezioso ingrediente viene valorizzato dalle sapienti mani di Chicco (Enrico) e Bobo (Roberto). Nel 1978 arriva la prima stella Michelin, bissata nel 1996; la tanto ambita e ricercata terza stella, che proietta i Cerea nell’eccellenza della cucina italiana, giunge nel 2010.

Un Ristorante, una Famiglia

“Da Vittorio” è sempre stata una questione di famiglia; anche oggi che il ristorante si trova a Brusaporto, in un meraviglioso paradiso verde che sembra essere stato disegnato da un maestro zen, e che le attività hanno iniziato a differenziarsi: la Dimora, la pasticceria di Bergamo Alta e il servizio di ristorazione esterna. Tutto gestito in famiglia: Chicco e Bobo in cucina, Rossella a dirigere la sala e la Dimora, Francesco è responsabile della cantina e della ristorazione esterna e Barbara segue la pasticceria Cavour 1880. Sotto lo sguardo attento della signora Bruna un’atmosfera di armonia e perfezione si spande dalla cucina alla sala.

La strada che sale alla tenuta immersa nel verde della foresta sembra far dimenticare la frenesia della città nonostante la sua vicinanza (Bergamo è a 10 minuti da Brusaporto) e proietta l’ospite in un clima di pace e armonia che si manifestano all’ingresso in sala, accolti dal sorriso di Rossella. I ragazzi del servizio si aggirano tra i tavoli quasi in una danza; accorti, preparati e mai invadenti come pochi ce ne sono in Italia.

Il menù ricalca la storia e la tradizione che il locale ha seguito in questi cinquant’anni. Il pesce fresco è il protagonista ma anche la carne nostrana non sfigura. In carta sono presenti anche i piatti simbolo della cucina di Vittorio Cerea, tra questi l’uovo all’uovo, quattro tipologie di uova: gallina, quaglia, salmone e caviale. Vengono servite con una spuma di patate, una crema acida all’erba cipollina e una composta di mele. Il tutto messo in un bicchiere di cristallo a strati colorati.

Paccheri alla Vittorio

Un, se non “IL”, piatto simbolo del ristorante: dei semplicissimi paccheri al pomodoro; l’apparenza però inganna, tre tipi di pomodori diversi per il sugo gli conferiscono un sapore particolare che quasi ti dispiace finirli. Vengono mantecati direttamente al tavolo e una volta terminati si passa all’immancabile scarpetta col pane fatto in casa.

Linguine all’Amatripesce

Tradizione e innovazione si incontrano in questo piatto, il mare incontra la terra: la ventricina abruzzese (un salume tipico della zona tra Abruzzo e Umbria) sostituisce il guanciale, pomodori, cipolla di Tropea e trippette di baccalà (vescica natatoria e sottogola) con gocce di lime come tocco d’autore per un sapore rinfrescante e pungente.

Orecchia d’Elefante

Altro piatto storico, una doppia costoletta di vitello cotta alla perfezione nel burro chiarificato accompagnata da pomodori e patate arrosto; nel corso dell’anno ne vengono offerte varie versioni, per esempio con il tartufo o con fontina e prosciutto. Sul menù viene indicata per due persone ma l’impresa può essere ardua anche per quattro; e se siete contro lo spreco del cibo a tavola, niente paura: doggy bag e il piacere può continuare a casa. Anche la cotoletta viene presentata al tavolo e davanti ai vostri occhi tagliata dalle sapienti mani dello chef o del maitre.

Piccole Dolcezze

Per finire ci siamo affidati ad una piccola degustazione di pasticceria. Per iniziare un sorbetto al mojito molto rinfrescante con una panna cotta in cui il sapore di vaniglia esplode ad ogni assaggio. In seguito, un croccantino di fiordilatte e amarene ricoperto di cioccolato. Ad accompagnare queste piccole delizie una soffice nuvola di zucchero filato con incastonate piccole pepite: un meteorite, un tartufo, un dolcetto al pistacchio e del cioccolato alla menta.

Un altro punto di forza del ristorante è la produzione di panettoni e colombe ormai famosi in tutto il mondo; giunge infatti il carrello delle colombe (una tradizionale e una al cioccolato) seguito a ruota dal coloratissimo e golosissimo mobile dei cioccolatini, ce ne sono davvero per tutti i gusti.

Un’esperienza davvero perfetta, un viaggio in un’idea di cucina innovativa dove la tradizione fa capolino senza risultare troppo ingombrante com’è solita fare. Un ristorante da tre stelle dove però si può respirare un’atmosfera rilassata e familiare quasi come se si fosse a casa propria. Atmosfera che può essere creata solo da chi ne ha vissuto ogni momento dalla sua nascita e che ne ha ormai fatto un inconfondibile tratto distintivo come la famiglia Cerea.

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24 Maggio 2019/0 Commenti/da carlo
Tags: Alta Cucina, Brusaporto, da Vittorio, Guida Michelin
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