Martedì sera, in collaborazione con San Pellegrino e Acqua Panna, si è tenuta la prima di quattro serate intitolate I Grandi Maestri della Pizza dedicate ai grandi interpreti della pizza contemporanea.
Per il primo appuntamento si è deciso di partire con il botto: ad unire gli impasti sono stati, infatti, Renato Bosco e Pier Daniele Seu. I due non hanno decisamente bisogno di presentazioni troppo lunghe: il primo è uno dei “precursori” della pizza gourmet e uno dei primi a preoccuparsi sia delle farine usate nell’impasto che della qualità degli ingredienti messi sopra; il giovane Seu ha invece fatto di Roma il nuovo centro della pizza italiana. Ad accompagnare i pizzaioli ci sarà anche Mattia Pastori, uno dei bartender più famosi d’Italia, che presenterà dei cocktail diversi per ogni serata.
Le Pizze di Seu e Bosco
Parte Pier Daniele Seu con la sua Come una panzanella, rivisitazione “croccante” del famoso antipasto, accompagnata dal cocktail Come se fosse un Bellini, interpretazione di Pastori del celeberrimo cocktail alla pesca.
È poi il turno di Renato Bosco, con la prima delle due anteprime del prossimo menù: Pizza TriploCrunch, una delle specialità del “pizzaricercatore” veneto e rivisitazione della classica pizza in teglia romana. I tre layer di croccantezza sono farciti con crema di verdure, fiordilatte, verdure dell’orto di stagione e Grana Padano; davvero ottima, verdure freschissime e croccantezza irresistibile.
Di nuovo Seu con quella che, per me, è stata la pizza della serata: la Pomodoro cor’riso con estratto di pomodoro con il riso, patate marinate nel pomodoro, chips di riso, origano e basilico. L’aspetto più azzeccato? Sicuramente la dolcezza del pomodoro.
Con L’Aria di Pane che vuole diventare una frisella, Bosco presenta un’altra delle novità che faranno parte del suo nuovo menù. Anche questa è una delle tante specialità che hanno reso famoso Bosco nel mondo dell’arte bianca e che per l’occasione si trasforma in frisella. Viene guarnita con abbinamenti molto classici: burrata, battuta di fassona piemontese, senape e misticanza.
L’ultima portata salata è ad opera di Seu con la sua Baccalà di fine estate; pizza dai sapori molto intensi (grazie soprattutto al mix di spezie usato per marinare il baccalà) con fior di latte, baccalà marinato al sichimi to-garashi, scarola ripassata e fichi settembrini. La portata finale è firmata da Renato Bosco con un classico Babà alla frutta con panna.
Esperienza e Gioventù
Come si può intuire dalle descrizioni e dalle foto, siamo di fronte a due stili profondamente differenti ma allo stesso tempo sulla stessa linea d’onda dell’innovazione. Da una parte abbiamo Bosco che sembra affidarsi a condimenti più classici per cercare la sperimentazione su basi e impasti; dall’altra Seu che, forse anche grazie alla giovane età, sembra azzardare di più con i condimenti spingendo molto su combinazioni di sapori che a prima vista possono sembrare azzardate. Il giudizio finale sulla serata mi pare evidente: non solo urgono visite a Verona e Roma; ma visti i nomi che sono in programma per le prossime serate dedicate alla pizza, fossi in voi non me le farei scappare.