Così come Roma non è stata costruita in un giorno anche visitarla necessita il proprio tempo; con la giusta organizzazione però, cinque giorni possono essere sufficienti per ammirare non solo i “must see” ma anche qualche gemma romana meno conosciuta.
Dopo aver spostato il viaggio programmato nelle Fiandre causa peggioramento dei casi ho ripiegato su Roma con l’obiettivo di approfondire ciò che avevo già visto tra gite scolastiche e un paio di fughe nei fine settimana. Per l’occasione ho trovato un B&B in Corso Vittorio Emanuele II (Navona Queen Roof Top); la sua posizione nel cuore del cuore della capitale mi ha permesso di non dover mai fare “affidamento” sui mezzi pubblici e di girare la città esclusivamente a piedi.
Di seguito trovate l’elenco, assolutamente non esaustivo, di ciò che sono riuscito a vedere. A fine post invece trovate mappa con indicati i vari luoghi (e anche qualche consiglio su dove mangiare) e l’itinerario dettagliato diviso per ogni giorno. Ovviamente scarpe comode, ci sarà da trottare parecchio!
Le Gallerie Romane
A rendere unica la Città Eterna ci sono sicuramente i suoi ricchissimi palazzi nobiliari; molti di essi sono stati fatti costruire o ristrutturare da alcune delle più importanti famiglie italiane e oggi sono stati convertiti in musei e pinacoteche che ospitano opere dal valore inestimabile.
Galleria Colonna
Il Palazzo Colonna, in parte ancora abitato, è la residenza privata più grande della città. La Galleria venne inaugurata nel 1700 e occupa sei sale dell’edificio. Prima di lasciarvi sopraffare dalla bellezza della Sala Grande vi consiglio di fare una passeggiata nei giardini. Seguendo il percorso raggiungerete la terrazza da dove godere di una bellissima veduta di Roma: alla vostra sinistra troneggia il Vittoriale mentre sulla destra si può scorgere il Palazzo del Quirinale. La Sala Grande è il pezzo forte della visita, quasi 80 metri di sfarzo barocco; sul soffitto una serie si affreschi celebra Marcantonio II Colonna, comandante della flotta cristiana che sconfisse i turchi alla battaglia di Lepanto del 1571. Attraversata la sala si prosegue nella visita tra le altre sfarzose stanze, una delle quali ospita il Mangiafagioli di Annibale Carracci.
La visita alla Galleria Colonna è possibile solamente il sabato mattina a partire dalle 9:30; in alternativa il venerdì mattina vengono organizzate delle visite guidate.
via della Pilotta 17
Visite libere il sabato mattina con ingresso dalle 9:30 alle 13 ogni mezz’ora
Appartamenti Galleria, Pio, Principessa Isabelle e giardini: 25 €
Galleria Borghese
Il fiore all’occhiello delle gallerie d’arte romane si trova nel bellissimo parco di Villa Borghese. La Galleria rappresenta anni di ricerche compiute da Scipione Borghese, nipote di Paolo V, per rendere la propria collezione la più importante dell’epoca. Alla raccolta, più o meno lecita, di opere portata avanti dal cardinale fin dal 1607 si affiancano le opere commissionate direttamente; tra il 1615 e il 1623 Gian Lorenzo Bernini eseguì per il cardinale le sculture più importanti del Museo: l’Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David e l’Apollo e Dafne.
Per visitare la Galleria è meglio prenotare con un certo anticipo visto il numero chiuso di visitatori imposto. Gli ingressi sono contingentati e avrete 2 ore per visitare l’intera Galleria ma non preoccupatevi, sono più che sufficienti.
Piazzale Scipione Borghese 5 (all’interno del Parco di Villa Borghese)
Visite, della durata di due ore, possibili dal martedì alla domenica con primo ingresso alle 9:00 (poi ogni ora)
Intero + prenotazione: 15 €
galleriaborghese.beniculturali.it
Galleria Doria Pamphilj
A due passi da Piazza Venezia, su Via del Corso, si trova la Galleria Doria Pamphilj, parte dell’omonimo Palazzo fatto costruire da Fazio Santoro nel Cinquecento e abitato dalle più importanti famiglie italiane: Della Rovere, Doria Pamphilj, Colonna, Borghese e Savoia. I Quattro Bracci della galleria si affacciano sul cortile interno e ospitano capolavori di Raffaello, Tintoretto, Brueghel e Tiziano. A spiccare sul resto sono però il Ritratto di Innocenzo X di Velazquez (uno dei ritratti più famosi della storia dell’arte) e la Galleria degli Specchi, sulla cui volta sono dipinte le Storie di Ercole.
La Galleria Doria Pamphilj è visitabile tutta la settimana previa prenotazione, fortemente consigliata; dal venerdì alla domenica la chiusura è posticipata di un’ora.
via del Corso 305
LUN – GIO dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso alle ore 17.30); VEN – DOM dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle ore 18.30)
Biglietto unico: 15 €
Galleria Sciarra
La Galleria Sciarra è una delle gemme nascoste e meno conosciute di Roma, nonostante si trovi a due passi dalla Fontana di Trevi. Al contrario delle tre precedenti non è una galleria d’arte bensì un cortile privato; voluto dal principe Maffeo Barberini-Colonna di Sciarra per collegare gli spazi della sua proprietà e quelli dell’attività editoriale che possedeva. Il progetto fu affidato all’architetto Giulio de Angelis e i dipinti a Giuseppe Cellini; i due regalarono alla capitale uno dei suoi migliori esempi di architettura liberty. Lo spazio della Galleria è visitabile liberamente dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 18:30.
Entrata libera dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18:30
La Roma Antica
A rendere unica Roma è sicuramente il suo essere un vero e proprio museo a cielo aperto. Ad ogni angolo si rimane a bocca aperta davanti a qualche testimonianza della storia millenaria della città: i resti di un tempio, di una domus o di un teatro; non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ovviamente i protagonisti sono i nomi ben conosciuti: Colosseo, Foro Romano, Palatino e Circo Massimo. Per visitare i primi tre è una buona idea prenotare un tour combinato con biglietto saltafila e guida.
Il Colosseo
Non si può non iniziare dall’icona romana per eccellenza: il Colosseo o Anfiteatro Flavio. Prende il nome dall’imperatore Vespasiano, capostipite della dinastia Flavia, che lo fece costruire a partire dal 70 d.C.; suo figlio Tito lo inaugurò dieci anni più tardi e fu usato fino al VI secolo per giochi gladiatori e venationes, prima del suo abbandono. Nei secoli successivi, soprattutto XV e XVI, fu usato come cava per la costruzione di numerosi palazzi nobiliari fino a quando nell’Ottocento non furono avviati dei lavori di restauro e conservazione.
Se volete godervi lo spettacolo del Colosseo lontani dalla solita ressa allora vi consiglio di fare un salto ai Giardinetti del Monte Oppio (trovate la posizione esatta nella mappa in fondo al post) che si trovano a nord del monumento tra via del Fagutale e via del Monte Oppio.
Biglietto 24h Colosseo, Foro Palatino (16 €) o Biglietto Full Experience (22 €)Dai Giardinetti del Monte Oppio (fate attenzione agli sposi che qui fanno le foto ricordo)
Il Foro Romano
Passeggiando lungo via dei Fori Imperiali vi troverete a camminare in quello che, migliaia di anni fa, era il centro commerciale, cittadino e amministrativo della città. Nonostante il foro risalga ad un’epoca precedente a quella dei re, gli interventi più importanti risalgono all’età repubblicana e imperiale. Nel corso dei secoli vennero costruiti templi e basiliche e ogni imperatore lasciò un segno del proprio passaggio; Domiziano, ad esempio, fece costruire il Tempio di Vespasiano e l’Arco di Tito, in onore del padre e del fratello.
Con la caduta dell’impero il Foro andò lentamente perduto e anch’esso venne utilizzato come cava di materiale, nonostante le proteste di grandi artisti come Raffaello e Michelangelo. Solamente a partire dall’800 furono avviate campagne di scavi per portare alla luce ciò che ancora rimaneva sotterrato.
Biglietto 24h Colosseo, Foro Palatino (16 €) o Biglietto Full Experience (22 €)Dalla terrazza dietro al Campidoglio o da via di San Pietro in Carcere
Il Pantheon
Descrivere a parole la bellezza dell’accoppiata Piazza della Rotonda + Pantheon è probabilmente impossibile. Una delle piazze più belle di Roma accoglie una delle opere architettoniche più incredibili progettate da mente umana. La cupola del Pantheon infatti è tutt’ora la più grande al mondo (più grande sia della cupola di San Pietro che di quella del Brunelleschi a Firenze) e pensate che venne costruita tra il 118 e il 125 d.C. sotto l’imperatore Adriano. Ha resistito alle distruzioni dei resti romani dei secoli successivi perché nel 609 d.C. venne consacrato come basilica cristiana. Al suo interno troverete le tombe di Vittorio Emanuele II, Umberto I e Raffaello.
Dietro al Pantheon si trova invece Piazza della Minerva, dominata dalla Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva e dove potete trovare uno dei nove obelischi egizi di Roma, portato in groppa da un piccolo elefante.
Ingresso gratuito ma necessaria prenotazione al seguenteDalla piazza, con la fontana in primo piano
Bonus: Il Rione Monti
Non potete lasciare la zona del Colosseo e dei Fori senza una passeggiata per il Rione Monti. Il primo rione di Roma non sembra neanche far parte della stessa città: stretti vicoli, piccole botteghe e tanta tranquillità. Il fatto di essere ancora poco noto ai turisti gli ha permesso di mantenere la sua identità indipendente e anche un po’ hipster. Tenete la macchina fotografica a portata di mano: tra i saliscendi del rione ogni scorcio è perfetto per una bella foto (imboccate in particolare via Baccina, non ve ne pentirete). Dipinto sulle mura di una casa c’è anche un murales dedicato a Francesco Totti, riuscirete a trovarlo?
Le Chiese di Roma
Fare una selezione delle chiese romane da visitare assolutamente sarebbe una vera Mission Impossible visto che ci si potrebbe dedicare un’intera vacanza. A questo elenco mancano alcune chiese altrettanto, se non più, famose ma che per questa volta non sono riuscito a vedere come San Pietro in Vincoli o San Giovanni in Laterano.
Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
La Chiesa dedicata al fondatore dell’ordine dei Gesuiti è uno dei migliori esempi del barocco romano. La costruzione iniziò nel 1626, finanziata da Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV, il quale si rese conto rapidamente del potere detenuto dalla Compagnia che impose al vescovo un proprio architetto. Il gesuita Orazio Grassi, famoso avversario di Galileo, si occupò quindi del progetto che venne finalmente completato nel 1722.
La volta, affrescata da Andrea Pozzo, rappresenta la Gloria di Sant’Ignazio; grazie alla tecnica della quadratura, il Pozzo simulò la presenza di un secondo tempio celeste costruito sopra la chiesa. Al centro Sant’Ignazio, illuminato un raggio di luce che si irradia dal costato di Cristo e che si riflette verso le allegorie dei quattro continenti: Europa, Asia, Africa e America. Poco più avanti un altro esempio di pittura illusionistica: la Finta Cupola, sempre del Pozzo, dipinta al posto della vera cupola in muratura mai realizzata.
Chiesa di Sant’Andrea della Valle
In Piazza Vidoni, lungo Corso Vittorio Emanuele II, si trova la Chiesa secentesca di Sant’Andrea della Valle. Entrando dall’imponente facciata in marmo si accede alla sfarzosa navata barocca, circondata da otto cappelle. Una di queste, la Cappella Barberini, è anche detta “Cappella della Tosca” perché qui è ambientata parte della trama dell’opera lirica di Puccini. La cupola, realizzata da Carlo Maderno, con i suoi 80 metri di altezza è inferiore solamente al cupolone di San Pietro. Il grande abside è invece affrescato con il Ciclo di Sant’Andrea dipinto da Mattia Preti raffigurante La Crocifissione di sant’Andrea, Il Martirio di sant’Andrea e La Sepoltura di sant’Andrea.
Chiesa di San Luigi dei Francesi
A due passi da Piazza Navona e dal Pantheon si trova la piccola Chiesa di San Luigi dei Francesi, chiesa nazionale dei nostri cugini d’Oltralpe. Costruita nel Cinquecento, essa non è altro che una grande esaltazione della Francia attraverso alcuni dei suoi personaggi più illustri, molti rappresentati sulla facciata: Carlo Magno, San Luigi, Giovanna d’Arco e San Giovanni di Valois.
I suoi tesori più preziosi però sono stati dipinti da un italiano e si trovano nell’ultima cappella della navata sinistra, la Capella Contarelli; sto parlando del magnifico Ciclo di San Matteo dipinto dal Caravaggio. Partendo da sinistra vi troverete a contemplare La Vocazione di San Matteo, San Matteo e l’Angelo e Il Martirio di San Matteo. Queste opere rappresentano un punto di svolta importante nel percorso artistico di Caravaggio: da questo momento il pittore lombardo userà spesso uno sfondo scuro (a volte quasi totalmente in ombra) da cui emergono solamente visi e mani avvolti da fasci di luce.
Chiesa di Santa Maria in Aracoeli
Incastonata tra l’Altare della Patria (cui sacrificò sagrestia, convento e la torre di Paolo III) e piazza del Campidoglio, in cima ad una lunga scalinata, si trova la chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Il nome deriverebbe dalla leggenda per cui, in quel luogo, ebbe una visione della Vergine col Bambino durante la quale sentì una voce dire «Questa è l’ara del figlio di Dio».
La facciata spoglia apre le porte sulle tre maestose navate sormontate da un bellissimo soffitto dorato. Le 122 colonne, praticamente una diversa dall’altra, furono recuperate da diversi edifici capitolini, una sembra addirittura provenire dalla stanza da letto di Augusto stesso. Forse per l’influenza del vicino corrispettivo romano, nel Medioevo la chiesa assunse la funzione di nuovo foro di Roma; numerose personalità tennero qui i loro discorsi: Cola di Rienzo, Carlo d’Angiò e i guelfi che vi si difesero contro l’imperatore Arrigo VII.
Chiesa di Sant’Agnese in Agone
La Chiesa di Sant’Agnese in Agone, che domina Piazza Navona, è, volente o nolente, indissolubilmente legata alla Fontana dei Quattro Fiumi che le sta innanzi. Il motivo di fondo è la presunta rivalità tra i due architetti: Borromini, che progettò la chiesa, e Bernini, autore della fontana. Secondo la leggenda Bernini scolpì il Rio della Plata col braccio alzato quasi a proteggersi da un eventuale crollo della chiesa e il Nilo col volto coperto per non doverla vedere. In realtà la fontana fu realizzata prima della chiesa, tra il 1648 e il 1651; il Nilo ha il volto coperto per una ragione molto semplice: a quell’epoca nessuno aveva ancora visto le sue sorgenti.
Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza
Il vero capolavoro del Borromini si trova però in Corso del Rinascimento, a due passi da Palazzo Madama e nascosto dalla facciata del Palazzo della Sapienza: sto parlando della chiesa di Sant’Ivo. Il nucleo originale del complesso risale alla fine del Quattrocento ma solamente sul finire del secolo successivo Papa Urbano VII diede lo slancio per il suo completamento.
I lavori furono affidati al Borromini che si trovò davanti alla sfida di inserire la cappella del complesso già esistente formato da cortile e palazzo. Il grande architetto riuscì a racchiudere la chiesa all’interno di una pianta ottenuta compenetrando due triangoli. Il risultato è un edificio che si sviluppa in verticale, coronato dalla maestosa lanterna. Questa, vero pezzo forte dell’opera, finemente decorata con stucchi termina in una fiamma, la quale è coronata da una sfera, dalla croce e dalla colomba dello Spirito Santo con il ramoscello d’ulivo nel becco.
Il Vaticano
Possiamo dirlo, un viaggio a Roma senza una visita al Vaticano è un’occasione sprecata. Tutt’al più che in una giornata (prendendosela con estrema calma) si riesce a vedere tutto. Ovviamente prenotazione obbligatoria (valutate il biglietto salta-fila) per i Musei Vaticani, magari con entrata alle 9:00 per evitare, almeno un po’, le code che possono essere interminabili. La seconda scelta riguarda se fare una visita guidata (opzione migliore se siete un gruppo numeroso) o limitarsi all’audioguida (più conveniente ma comunque esaustiva). Terminata la visita verso l’ora di pranzo potete dirigervi verso San Pietro, a quell’ora le code dovrebbero essere più brevi; prima di entrare in basilica, sulla destra, c’è l’entrata per la salita sulla cupola (ne parlo più nel dettaglio nel prossimo paragrafo) da cui godere di una vista pazzesca sulla città. Scesi dalla cupola avrete comunque la possibilità di entrare in basilica quindi una cosa non esclude l’altra.
I Musei Vaticani
Visitare in maniera approfondita i Musei Vaticani richiederebbe almeno un paio di giorni; anche avendo a disposizione poche ore (io ve ne ho trascorse quattro) si possono ammirare molte delle meraviglie esposte. Se invece siete più tirati coi tempi sono almeno 4 i complessi museali che non potete perdervi:
- Museo Pio Clementino; è il complesso più grande e conserva un’importantissima collezione di opere greche e romane. Le più famose sono il Laooconte (una delle mie sculture preferite), il Torso del Belvedere, nella Sala delle Muse, e l’Apollo del Belvedere purtroppo non visibile a dicembre;
- Galleria delle Carte Geografiche; una delle sale più affascinanti di tutti i musei, non solo per la magnifica volta ma soprattutto per la precisione delle 40 carte geografiche che decorano le pareti;
- Stanze di Raffaello; l’appartamento privato di Giulio II venne affrescato quasi totalmente da Raffaello e dai suoi allievi. Delle quattro stanze la mia preferita è in assoluto quella della Segnatura dove fa da protagonista la Scuola di Atene;
- Cappella Sistina; l’ultima voce era abbastanza scontata direi. Ho avuto la fortuna di averla vista tre volte ma la meraviglia davanti agli affreschi di Michelangelo rimane sempre la stessa. Se riuscite, cercate di sedervi sulle panche laterali così da godervi in tranquillità ogni dettaglio di questo capolavoro.
Il mio consiglio è però di fare il possibile per godersi quanto più possibile; oltre ai quattro must see sopra menzionati ci sono molti altri complessi e gallerie dove vale la pena soffermarsi. Gli appassionati dell’antica Roma si innamoreranno del Museo Chiaramonti e del Braccio Nuovo: qui sono conservate numerose statue romane tra cui l’Augusto di Prima Porta, così chiamata da luogo dove fu ritrovata. Fate un giro anche nel Padiglione delle Carrozze che conserva alcuni pezzi davvero particolari.
Prima di uscire non dimenticatevi di fotografare le famose Scale Elicoidali di Giuseppe Momo.
viale Vaticano 100
Aperti LUN – SAB dalle 9 alle 18 e ogni ultima DOM del mese dalle 9 alle 14 (con ingresso gratuito)
Biglietto unico: 17 €
Basilica di San Pietro
Finita la visita ai musei vaticani percorrete la strada lungo le mura per ritornare verso Piazza San Pietro e il suo famoso Colonnato. Entrate in piazza da uno dei varchi e mettetevi in fila per entrare in Basilica (se sarete qui verso l’ora di pranzo la situazione non dovrebbe essere tragica). Prima di salire le scale che portano alla chiesa, sulla destra, c’è l’entrata per raggiungere la Cupola. Il biglietto per salire costa 8 € se scegliete di fare tutti e 551 i gradini o 10 € se volete prendere l’ascensore fino al terrazzo e poi proseguire a piedi (320 gradini). In realtà l’ascensore non vi risparmierà i gradini più duri quindi, se ve la sentite, vi consiglierei di farla tutta a piedi. Dalla cupola avrete una vista strepitosa sull’intera città e potete anche dare una sbirciatina ai Giardini Vaticani.
Scesi dalla cupola vi troverete direttamente all’interno della Basilica; fossi in voi mi dirigerei subito alla destra dell’entrata. Qui, dietro una lastra di vetro, è custodita la Pietà di Michelangelo, probabilmente il capolavoro più importante dell’artista toscano. Da lì percorrete le immense navate fino al Baldacchino del Bernini, collocato proprio sopra al sepolcro di San Pietro. Elencare tutte le meraviglie di San Pietro richiederebbe certamente un tempo infinito. Vale sicuramente la pena fermarsi a contemplare il Monumento funebre di Alessandro VII, anch’esso del Bernini, e scendere nelle Grotte Vaticane dove si trovano le tombe dei pontefici passati.
Castel Sant’Angelo
Vero, non fa esattamente parte del Vaticano ma per più di 600 anni ha legato la propria esistenza a chi nel Vaticano ha la propria residenza fissa. Fatto costruire come proprio mausoleo dall’imperatore Adriano, nei secoli perse gradualmente la sua funzione originaria per trasformarsi in una vera e propria fortezza. Questa sua caratteristica li permise di non condividere lo stesso destino della maggior parte degli altri monumenti di volta in volta distrutti o ridotti a cave di materiali.
Fu Niccolò III il primo a trasferire parte della sede apostolica nel Castello e fu anche colui che fece costruire il celebre passetto. Dal 1367, anno in cui le sue chiavi furono consegnate ad Urbano VIII, le sue sorti sono indissolubilmente legate a quelle dei pontefici. Essi ne fanno tribunale e prigione ma anche residenza rinascimentale (vi lavorò perfino Michelangelo), archivio e tesoreria.
Se potete visitate il museo all’interno e salite sulle terrazze da cui si gode di una bellissima vista sui tetti della città. Passateci invece dopo il tramonto per vederlo in tutto il suo splendore: ovvero quando sia gli angeli sul ponte che l’intero castello sono illuminati.
lungotevere Castello 50
MAR – DOM dalle 9 alle 19:30 con ingressi ogni ora e mezza
Biglietto unico: 13 €
tosc.it/artist/museo-nazionale-castel-sant-angelo
La Grande Bellezza di Roma
Ovviamente la bellezza di Roma non si limita ai monumenti e musei già citati ma va ben oltre. Le sue piazze e le sue fontane sono famose in tutto il mondo e ognuna di esse nasconde qualche storia o leggenda curiosa. Qui di seguito quelle per forza di cose imperdibili, nel senso che anche impegnandosi al massimo sarebbe impossibile non passarci anche per caso.
Piazza Navona
Piazza Navona è uno dei simboli barocchi della capitale e sorge sopra quello che in epoca imperiale era lo Stadio di Domiziano (o Circus Agonalis, da cui deriva il nome della chiesa di Sant’Agnese in Agone). La piazza ha mantenuto la forma rettangolare, con un’estremità curva, dell’antico stadio di atletica ma l’aspetto odierno lo ottenne solamente nel XVII secolo grazie a papa Innocenzo X. Nato Giovanni Battista Pamphilj, il pontefice volle che la piazza celebrasse la grandezza del suo casato con opere di grandissimo valore. Vennero chiamati i migliori architetti dell’epoca per decorare la piazza con i monumenti che vediamo ancora oggi: il Borromini per la chiesa di Sant’Agnese, il Bernini per la Fontana dei Quattro Fiumi e Rainaldi per Palazzo Pamphilj che oggi ospita l’ambasciata brasiliana.
Come la quasi totalità dei luoghi romani, anche Piazza Navona offre il meglio di sé in notturna con i Quattro Fiumi e la Chiesa illuminati.
Piazza di Spagna
Punto di ritrovo degli adolescenti romani e tappa fissa per chiunque si ritrovi a passare da Roma, non importa che sia la prima o l’n-sima volta. La piazza prende il nome dalla presenza dell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, sul lato meridionale. Sulla destra, affacciata sulla fontana della Barcaccia, si trova la casa dove visse, e morì, John Keats; oggi è un museo dedicato allo scrittore inglese e al suo amico Percy Bisshe Shelley.
Ma il vero simbolo della piazza è la monumentale Scalinata di Trinità dei Monti che permette di raggiungere la terrazza di fronte alla Chiesa della SS Trinità, sulle pendici del Pincio. E se passate da qui nel pomeriggio perché non fermarsi a sorseggiare un tè nella famosa Babington’s Tea Room?
Fontana di Trevi
Impossibile non rimanere estasiati davanti alla bellezza della fontana più scenografica di Roma. Per godervela passateci di mattina presto o di sera (quando è illuminata), la piazza sgombra faciliterà anche il lancio della monetina, rigorosamente di schiena, per assicurarsi un ritorno nella Città Eterna.
La fontana, che occupa l’intera facciata di Palazzo Poli, ebbe una storia piuttosto travagliata; essa rappresentò per secoli uno dei punti di arrivo dell’Aqua Virgo, l’acquedotto fatto costruire da Vipsanio Agrippa. Il primo ad immaginare una fontana monumentale nella piccola piazza fu Urbano VIII che diede l’incarico al Bernini; sfortunatamente nessuno dei due vide il progetto completo che rimase per anni solamente un grosso vascone. Fu Clemente XII, nel 1735, a dare il via ai lavori per la fontana come la vediamo oggi, con l’imponente statua di Oceano al centro della nicchia su un carro trainato da due cavalli: Placido e Agitato.
Prima di andarvene volgete il vostro sguardo verso destra, all’angolo con via dei Lavatori; qui si trova una delle più famose Madonnelle di Roma, edicole mariane sparse per le strade dell’intera città (secondo un registro dell’Ottocento ce n’erano più di 1400!).
Ma Piazza di Trevi, sotto i nostri piedi, nasconde un segreto venuto alla luce solo recentemente: il Vicus Caprarius o Città dell’Acqua. Si tratta delle strutture di una domus di epoca imperiale e di una parte dell’antico acquedotto. Certamente un modo insolito per scoprire una delle piazze più iconiche di Roma e per cui è fortemente consigliata la prenotazione.
Piazza del Popolo e il Pincio
Da Piazza di Spagna imboccate via del Babuino per ritrovarvi in Piazza del Popolo, ai piedi della terrazza panoramica più bella della città: la Terrazza Pinciana. Qui potete ammirare le tre chiese e le tre fontane realizzate dal Valadier, autore anche della Villa Poniatowski che si trova alla vostra sinistra. Da qui partite per una passeggiata rilassante nei Giardini di Villa Borghese, tra i più amati dai romani e gli stessi in cui si trova la Galleria Borghese. Dirigetevi verso la parte est del parco, verso il lago, per una bellissima vista dominata dal Tempietto di Esculapio; e se il tempo lo permette potete anche concedervi una veloce gita in barca a remi.
Il Vittoriano
Su qualunque terrazza panoramica vi troverete durante il vostro soggiorno a Roma, lo sguardo non potrà non essere catturato dalla maestosa sagoma bianca dell’Altare della Patria. L’ideale punto di raccordo tra la Roma antica e quella moderna si trova nella centralissima Piazza Venezia. La monumentalità dell’opera vuole celebrare sia l’Italia libera e unita che il sacrificio per la patria, qui infatti si trova anche il sacello del Milite Ignoto perennemente piantonato da due membri delle forze armate.
Si può visitare il Vittoriano partendo dalla scalinata frontale che porta fino alla prima terrazza, ai piedi della statua equestre. Prima di entrare nei musei interni potete passare al pezzo forte: la salita (costo di 7 €), in ascensore, alla terrazza panoramica sulla cima del monumento da cui godere di una vista spettacolare a 360° sulla città.
Mappa
L’Itinerario per visitare Roma in 5 giorni
Qui sotto trovate l’itinerario completo dei miei cinque giorni romani; per un pranzo con amici e per il maltempo ho saltato quanto avevo previsto di vedere l’ultimo giorno ma potete tranquillamente aggiungere i vari luoghi all’elenco dei giorni precedenti.
Giorno 1
- Chiesa di Sant’Andrea della Valle
- Galleria Colonna
- Quirinale
- Fontana di Trevi
- Galleria Sciarra
- Piazza Colonna
- Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
- Basilica di Santa Maria sopra Minerva
- Pantheon
- Chiesa di Maria Maddalena
- San Luigi dei Francesi
- Piazza Navona
Giorno 2
- Galleria Doria Pamphilj
- Altare della Patria
- Chiesa di Santa Maria in Aracoeli
- Campidoglio
- Foro Romano
- Colosseo
- Rione Monti
- Circo Massimo
- Giardino degli Aranci
- Buco della Serratura dell’Ordine di Malta
Giorno 3
- Musei Vaticani
- Basilica di San Pietro
- Castel Sant’Angelo
Giorno 4
- Piazza di Spagna
- Trinità dei Monti
- Piazza del Popolo
- Terrazza del Pincio
- Giardini di Villa Borghese
- Galleria Borghese
Giorno 5 (saltato per maltempo)
- Basilica di San Pietro in Vincoli
- Basilica di San Giovanni in Laterano
- Piazza della Repubblica
- Chiesa di Santa Maria della Vittoria
- Santa Maria degli Angeli e dei Martiri