Uno dei vantaggi di vivere a Milano è la possibilità di raggiungere in breve tempo un sacco di luoghi meravigliosi che arricchiscono la nostra regione; e tra questi non può certo mancare il Lago d’Iseo.
A cavallo tra le provincie di Bergamo e Brescia, dove la sponda meridionale confina con la Franciacorta, il Lago d’Iseo offre attrattive per tutti i gusti. Gli appassionati di vino possono percorrere le strade della Franciacorta e dedicarsi alle visite in cantina; chi ama l’arte ha un elenco infinito di chiese, musei e nuclei storici da spuntare e anche gli amanti di sport e natura avranno il loro bel da fare.
Il post di oggi è dedicato principalmente a questi ultimi visto che andremo alla scoperta di una delle riserve naturali più importanti della Lombardia e di una vera e propria meraviglia unica al mondo.
Le Torbiere del Sebino
Avevamo già visitato le Torbiere del Sebino in autunno e ve le avevo segnalate come uno dei posti più belli in Lombardia dove poter ammirare il foliage.
In questo periodo le Lame, gli invasi lasciati dalle attività di estrazione della torba e ora colmi d’acqua, esplodono di vita grazie a piante e animali.
Per esplorare la riserva ci sono due itinerari ad anello:
- Il percorso Nord-Centrale, che parte dal centro visite, è quello più lungo ma anche più interessante visto che permette di camminare sulle passerelle di legno che attraversano la torbiera. Di questo percorso fa parte la torretta di avvistamento per il bird-watching (lunghezza: 5 km).
- Il percorso Sud-Centrale parte dal Monastero di San Pietro in Lamosa, che è possibile visitare su prenotazione, e costeggia le vasche adibite alla pesca prima di attraversare anch’esso la passerella centrale (lunghezza: 4 km).
Entrambi attraversano la passerella centrale che è il tratto più suggestivo e quello con più possibilità di osservare gli animali ma che fino a FINE GIUGNO è CHIUSO per ridurre al minimo il disturbo antropico nella stagione della riproduzione e per permettere anche degli interventi di manutenzione della passerella stessa.
Il mio consiglio è quello di partire dal centro visite e proseguire in senso anti-orario; in questo modo potete visitare sia la torretta di avvistamento che la sponda ovest dove ci sono dei piccoli moli di legno che vi permetteranno di osservare l’interno della riserva e di vedere gli animali.
Se farete questo percorso avete due opzioni per parcheggiare la macchina. La prima è nei pressi del Campo Sportivo in Via per Rovato, proprio di fronte al sentiero che porta al Centro Visite; la seconda è un parcheggio libero che si trova qualche metro prima e la cui entrata è in Via Colombera Traversa 1.
Piccolo reminder: per l’ingresso nella riserva occorre prendere il biglietto, dal prezzo simbolico di 1 euro, da una delle macchinette automatiche sparse lungo il sentiero.
Il Bogn, la gemma nascosta del Lago d’Iseo
Lasciate le Torbiere imbocchiamo nuovamente la SP12 fino a Sarnico e da qui, seguendo la litoranea, ci dirigiamo verso nord; destinazione: Riva di Solto.
In via Porto si trova un parcheggio libero dove poter lasciare la macchina per poi incamminarsi verso nord sul lungolago. Dopo pochi minuti un cartello su un albero ci dà il benvenuto all'”Anfiteatro Naturale del Bogn“; seguiamo la strada sterrata e attraversiamo una piccola galleria per sbucare in quello che sembra in tutto e per tutto un angolo di Sud-Est Asiatico.
Lastroni verticali di roccia a strapiombo sul mare circondano questa piccola baia nascosta. Siamo al Bogn, o Orrido di Castro, un piccolo scorcio di Filippine che rappresenta la parte più naturale e selvaggia del Lago d’Iseo. Qui si trova anche una piccola spiaggia ed è possibile fare il bagno stando attenti ai sassi sul fondale, meglio dotarsi di ciabatte e scarpe adatte.
Le acque smeraldine della baia sono raggiungibili anche via lago noleggiando un kayak nei paesi vicini e sono un luogo perfetto per ripararsi dalla calura incombente e trascorrere un giorno nella natura “selvaggia”.