Raggiungere il piccolo paese di El Chaltén è un vero e proprio viaggio nel viaggio. Distese sconfinate da una parte e montagne dall’altezza vertiginosa dall’altra per gran parte del percorso. Fino al belvedere a pochi chilometri dalla destinazione: poche centinaia di case sovrastate dall’inconfondibile sagoma di montagne che hanno fatto la storia dell’alpinismo: il Cerro Torre e il Fitz Roy.
Bastano pochi passi tra le strade del paese per capire come mai El Chaltén sia stata nominata Capitale Mondiale del Trekking: tutto (e tutti) parla di montagna e l’atmosfera che si respira è davvero incredibile.
Da qui partono numerosi sentieri che portano alle montagne circostanti; talmente tanti che non basterebbero diverse settimane per percorrerli tutti. Considerato che ci saremmo fermati qui solamente due giorni e mezzo, le nostre scelte su quali trekking percorrere erano abbastanza indirizzate. Appena arrivati da El Calafate e lasciati gli zaini in ostello abbiamo “rotto il fiato” al Mirador Las Aguilas, appena fuori dal villaggio. Un utile riscaldamento per il pezzo forte di questa prima parte del viaggio: la salita alla Laguna de Los Tres.
Visto il grande dispendio di energie che necessita l’affrontare i trekking patagonici, è sempre una buona idea lasciare almeno un giorno di riposo tra uno e l’altro. Per questo, la mattina successiva alla Laguna (prima di rientrare a El Calafate) ci siamo concessi del “riposo” facendo rafting sul Rio de Las Vueltas, uno degli immissari del Lago Viedma.
La Laguna de Los Tres
Il trekking alla Laguna de Los Tres è il re di tutti i trekking della zona e anche il più impegnativo dal punto di vista fisico. Il percorso è davvero lungo, più di 20 km, e l’ultimo chilometro prima di arrivare alla laguna comprende praticamente l’intero dislivello. Pensavo di essere arrivato qui ben allenato e preparato ma devo ammettere che ho trovato questo tratto davvero sfiancante. Una volta raggiunta la cima però, lo spettacolo che ci si trova di fronte agli occhi ripaga di tutta la fatica.
Per percorrere il trekking ci sono due opzioni: partire e rientrare a El Chaltén oppure, come abbiamo fatto noi, raggiungere con la navetta (500 ARS – circa 7,00 €) l’Hosteria El Pilar e poi rientrare al villaggio. In questo modo potrete godervi gran parte delle bellezze della zona, a partire dalla cascata Chorrillo del Salto e il Rio Electrico. Tutti gli alloggi organizzano il transfer.
Partire dall’Hosteria permette di risparmiare il primo tratto di salita iniziale, oltre a regalare una vista bellissima sul ghiacciaio Pedras Blancas. Dopo circa tre ore si raggiunge il campeggio Poincenot, dove è anche possibile trascorrere la notte in tenda. Qui parte il famigerato ultimo chilometro; prendetevi qualche minuto di pausa prima di intraprendere il sentiero che si snoda tra rocce e gradoni.
Una volta ripresi dalla bellezza della laguna, è il momento di un ultimo sforzo. Costeggiando la laguna e salendo sul versante destro si raggiunge la Laguna Sucia con i suoi ghiacciai che sembrano sospesi nel vuoto.
Ritornati al Poincenot si prosegue direttamente fino al villaggio. Al bivio che si trova dopo il campeggio si prosegue sulla sinistra; in questo modo si arriva alla Laguna Capri e al Mirador Fitz Roy. Da questo punto il sentiero prosegue in leggera discesa con una bella vista sulla valle e il Rio de Las Vueltas fino a raggiungere il villaggio.
Mirador de Las Aguilas
Il sentiero che porta al Mirador de Las Aguilas e al suo vicino, il Mirador de Los Condores, parte dal centro visitatori del Parco de Los Glaciares. Il percorso è piuttosto facile e non presenta particolari difficoltà (solamente il vento potrebbe risultare fastidioso). Per questo l’abbiamo scelto per scaldare le gambe il giorno prima della salita alla Laguna. Mentre camminate non dimenticatevi di guardare ogni tanto sopra di voi; non è un caso che i miradores abbiano questi nomi.
Come Raggiungere El Chaltén
El Chaltén dista circa 220 km da El Calafate, porta di ingresso alla Patagonia. La celebre Ruta 40, e successivamente la Ruta 41, collega i due paesi costeggiando i grandi laghi della regione: l’Argentino e il Viedma. Tra pascoli e radure, guanachi che corrono liberi e condor che svettano sulle cime più alte, in circa tre ore si raggiungono le pendici del Fitz Roy.
Le alternative per raggiungere El Chaltén sono, come potete immaginare, due: bus o automobile.
Il primo è ovviamente la soluzione più economica. A questo link trovate tutte le info per prenotare i biglietti. Si può scegliere tra diverse compagnie che partono ad orari differenti; in particolare ci sono 5 partenze giornaliere da El Calafate e 4 da El Chaltén. Tutti gli autobus prevedono nel loro percorso una fermata all’aeroporto in corrispondenza dell’orario di arrivo dei voli.
In alternativa è possibile noleggiare una macchina e fare il viaggio in autonomia. In questa maniera è possibile fermarsi lungo la strada per ammirare i bellissimi paesaggi della regione. Per guidare in Argentina basta la patente italiana ma per sicurezza (le informazioni sono abbastanza contrastanti) è meglio avere con sé anche la patente internazionale. Le raccomandazioni sono le solite: rispettate i limiti di velocità e prestate molta attenzione agli animali che sono soliti attraversare la strada.
Per quanto riguarda il rifornimento assicuratevi di fare il pieno prima di partire in quanto lungo la strada non ci sono distributori. A El Chaltén c’è un distributore ma capita che sia a corto di benzina. Valutate eventualmente di munirvi di qualche tanica extra.
Dove Dormire a El Chaltén
A El Chaltén ci sono strutture alberghiere per tutti i gusti tra hotel, appartamenti e ostelli. Tutte le sistemazioni sono piuttosto spartane ma sempre pulite e attrezzate e si trovano per lo più sulla Avenida Martin, la strada principale. Booking.com offre una vasta scelta ma bisogna prenotare per tempo, soprattutto per il periodo di alta stagione (dicembre-febbraio) in cui i prezzi si impennano.
Noi abbiamo alloggiato all’Hosteria Los Nires, sulla via Lago del Desierto.
Dove Mangiare a El Chaltén
Abbastanza incredibilmente a El Chaltén sembrano esserci più ristoranti che hotel. Anche in questo caso ce n’è per tutti i gusti: parrilla, cervecerie, hamburgerie e anche qualche pizzeria e ristoranti di cucina vegetariana e vegana. La cosa migliore da fare è probabilmente camminare e lasciarsi ispirare (in alta stagione è consigliabile prenotare per cena, la maggior parte dei locali sono piccoli e affollati e non tutti fanno il doppio turno).
Se però volete partire con le idee già chiare ecco qui alcuni consigli:
- Ahonikenk Chalten: piccolo ristorante piuttosto folkloristico con magliette da calcio appese al soffitto e cimeli alle pareti che raccontano la storia di El Chaltén e delle sue montagne. Qui si possono mangiare numerosi piatti tipici (a partire dalle empanadas) a prezzi contenuti. Molto buona, strano a dirsi così lontano da casa, anche la pizza.
- The Asadores: non solo uno dei migliori ristoranti di questi due giorni ma uno dei migliori provati in tutto il viaggio. La specialità, come si può indovinare dal nome, è la carne alla griglia preparata su una meravigliosa parrilla posta al centro del piccolo locale. Il menù è un percorso degustazione che comprende cinque portate di piatti tipici. Si parte con empanadas, provoletas e chorizo fino al piatto forte: un controfiletto cotto alla perfezione.
- La Cerveceria: uno dei locali più popolari del luogo; ottime birre e tanti piatti tipici davvero squisiti.