Il 2023 è stato un anno di ritorni (e di una grande prima volta): a gennaio sono tornato dopo quattro anni in Islanda mentre questa estate è stata la volta di tornare in Norvegia, alle Isole Lofoten.
Il viaggio del 2018 in Norvegia fu il mio primo oltre il Circolo Polare Artico; dopo quello ne sono seguiti diversi, uno più spettacolare dell’altro: Islanda, Far Oer e Svalbard. Se la prima volta ci siamo spinti fino a Capo Nord, quest’anno ci siamo concentrati di più sull’arcipelago, trascorrendoci più di due giorni interi. Tutto è rimasto proprio come lo ricordavo: montagne che si gettano a strapiombo nel mare, il vento freddo che interrompe il silenzio della natura, le passeggiate nel verde e il Sole di Mezzanotte. Tutto ciò fa delle Isole Lofoten un vero paradiso.
Quando partire per le Isole Lofoten
Per una volta la risposta a questa domanda è facile; non esiste infatti un periodo migliore per visitare le Isole Lofoten. Ogni mese e ogni stagione ha le sue particolarità, dipende quale fenomeno naturale vi appassiona di più. I mesi invernali sono i preferiti dai cacciatori di aurore boreali e da chi vuole provare l’ebrezza della lunga notte polare. Da non sottovalutare anche il minor numero di turisti che si incontrano lungo la E10. Al contrario, durante i mesi estivi sarà la luce del sole a fare perenne compagnia al vostro viaggio. Tra fine giugno e inizio agosto si può infatti ammirare il Sole di Mezzanotte. Ovviamente questo periodo corrisponde a quello di alta stagione: più turisti e prezzi un po’ più alti, a meno di riuscire a organizzarsi con largo anticipo.
Tenete conto anche del fatto che durante i mesi estivi si possono fare tutte quelle attività impossibili in inverno: trekking, kayak, escursioni per avvistare pulcinelle e aquile di mare o gite in bicicletta. In più, dettaglio non proprio da trascurare, le tante ore di luce permettono di avere molto tempo da passare all’aperto.
Come raggiungere le Isole Lofoten
La sempre maggior affluenza turistica verso le isole ha reso, negli ultimi anni, molto più semplice raggiungere le Lofoten. Le opzioni a disposizione sono principalmente due:
- Utilizzare il traghetto che da Bodo arriva fino a Moskenes, nel cuore delle Lofoten
- Arrivare in aereo a Tromso e poi percorrere verso sud-ovest la E6 e la E10 fino ad A
Nel primo caso la difficoltà è riuscire a incastrare le diverse coincidenze e probabilmente sarà necessario passare mezza giornata ad Oslo prima di volare verso nord. Altra difficoltà riguarda il noleggio della macchina: bisognerebbe ritirarla a Bodo e lasciarla in un’altra città al momento di tornare verso sud. La seconda opzione è di certo più comoda e economica: l’aeroporto di Tromso è servito da diverse compagnie che fanno scalo a Oslo, Düsseldorf e Zurigo (tra gli altri). Arrivare direttamente alla Porta dell’Artico vi farà risparmiare tempo prezioso da dedicare a questi magnifici territori.
Ovviamente il modo più comodo per visitare l’arcipelago è noleggiare un’auto. Come detto prima la soluzione migliore è quella di prenderla a Svolvaer o Tromso. Il prezzo medio è di circa 50 € al giorno mentre la benzina ha prezzi in linea con quelli italiani.
Piccolo excursus su Oslo: sceglierla come tappa intermedia vi permetterà di ambientarvi al clima rigido di queste latitudini e di scoprire una città all’avanguardia e a misura d’uomo, completamente visitabile a piedi. Vi consiglio soprattutto una passeggiata nei nuovissimi quartieri di Tjuvholmen e Aker Brygge cui anche Renzo Piano ha dato un contributo con il museo Astrup Fearnley. Da qui spostatevi verso Sentrum, dove si trovano il Municipio (dove viene consegnato il Premio Nobel per la Pace) e la fortezza di Akershus.
Cosa Vedere alle Isole Lofoten, e non solo
Alle Lofoten la meraviglia vi aspetta dietro ad ogni curva della E10; tenete a portata di mano la macchina fotografica perché non smetterete di scattare, ve lo garantisco. Una settimana intera è il tempo minimo da dedicare per godersi l’arcipelago nel modo migliore: potete decidere di cambiare hotel ogni sera o scegliere un paio di villaggi come base e poi muovervi da lì. Noi ci siamo spostati ogni giorno ma le tappe di cui vi parlerò sono sicuramente quelle fondamentali nel caso non abbiate molti giorni a disposizione.
I Villaggi da Favola delle Lofoten
I villaggi dei pescatori con le loro case di legno colorate sono ciò che hanno reso le Lofoten una meta così gettonata. Sarebbe davvero difficile fare una lista dei più belli perché ognuno ha un proprio tratto distintivo che lo rende davvero unico. Ce ne sono però alcuni che non si possono non visitare s si capita a queste latitudini.
Å, oltre ad essere il paese dal nome più corto, è il paese più ad ovest delle Isole Lofoten e punto di partenza della E10. Si tratta di un vecchio villaggio di pescatori, e infatti vi troverete il Museo della Pesca e il Museo dello Stoccafisso, pieno delle tipiche Rorbuer, le casette di legno dipinte di rosso molto comuni in Norvegia.
Reine è uno dei villaggi più famosi dell’arcipelago, soprattutto per le cime che la circondano. In più è il punto di partenza per il sentiero di Reinebringen, immancabile nel corso di un viaggio alle Lofoten.
La Ravensburger ne ha fatto un puzzle e la Lonely Planet ne ha fatto la copertina della sua guida. Mi riferisco alle rorbuer di Hamnøy, probabilmente le più rappresentative. Le casette sembrano trovarsi a metà strada tra le acque del mare e le imponenti montagne alle loro spalle. Per scattare la foto perfetta bisogna posizionarsi sul ponte di Hamnøy; alle due estremità del ponte ci sono degli spiazzi dove lasciare la macchina per incamminarsi sul marciapiede.
Proprio oltre Hamnøy si trova Sakrisøy, celebre per le sue casette gialle. La più famosa, soprattutto grazie ad Instagram, è quella che si trova vicino ad Anitas Seafood (uno dei migliori ristoranti della zona).
Proprio come i villaggi dell’Alsazia sembrano provenire da un film Disney, allo stesso modo il piccolo villaggio di Nusfjord sembra provenire direttamente dal passato. Tra i più antichi e meglio conservati villaggi, oggi è uno dei più pittoreschi e fotografati dell’intero arcipelago.
ReineBringen e la Spiaggia di Kvalvika
Reine si trova ai piedi della montagna di ReineBringen, dalla cui cima si può ammirare uno dei panorami più spettacolari delle isole Lofoten. Nel villaggio si trovano tre parcheggi, a pagamento, dove lasciare la macchina per poi dirigersi, con una breve camminata, alla partenza del trekking. Il percorso è tosto: 448 metri di dislivello con una pendenza media del 45%! Per fortuna ormai la totalità del sentiero è stata attrezzata con degli “scalini” chiamati Sherpa Steps; più di 1900 scalini che consentono di arrivare “facilmente” fino in cima. Come in tutti i trekking delle Lofoten, anche ReineBringen va affrontato a proprio rischio e pericolo; preparatevi per bene e prestate attenzione soprattutto quando vi trovate in cima dove il vento potrebbe dare fastidio e il terreno è più sconnesso.
L’ultima tappa sull’isola di Moskenesøya si trova nella zona Nord di quest’ultima; raggiungete Fredvang e proseguite per circa 3 km finché troverete un parcheggio sulla sinistra. Imboccate il sentiero, lungo circa 4 km e preparatevi alla sorpresa: scollinata una piccola altura si aprirà di fronte ai vostri occhi la bellezza della Spiaggia di Kvalvika. Arrivare fin qui vuol dire entrare in un altro mondo, sembra quasi di trovarsi sul set de Il Mondo Perduto. La spiaggia, che si affaccia sul Mar di Norvegia, è incastonata tra due scogliere immense, su una delle quali è possibile salire fino in cima per ammirare il panorama. Godetevi una passeggiata sulla spiaggia e, se siete abbastanza coraggiosi, anche una rinfrescante nuotata.
Svolvaer e il volo delle Aquile
Svolvaer, con i suoi 5000 abitanti, è la “città” più grande dell’arcipelago ed anche la più antica oltre il Circolo Polare Artico, visto che sono stati trovati resti di insediamenti risalenti al 3000 a.C. Qui arrivò nel 1432 il veneziano Pietro Querini il quale riportò in patria notizie sull’essiccazione del merluzzo, che proprio in Veneto riscosse molto successo.
Ma l’attrazione principale di Svolvaer è il vicino TrollFjord dove poter ammirare le Aquile di Mare Coda Bianca (Haliaeetus albicilla). Il tour è ben fatto e assolutamente consigliato; dopo esservi bardati come l’omino Michelin verrete portati all’interno del fiordo con grandi gommoni. Durante il viaggio il capitano si fermerà per raccontarvi alcune curiosità sul territorio e sulla cultura locale; il momento clou è ovviamente l’avvistamento delle aquile: se state all’erta riuscirete a sentirne i richiami e a vederle in lontananza, per poi trovarvele a pochi metri dopo pochi secondi di discesa in picchiata pronte a prendere il pesce lanciato dal capitano. Dal punto di vista paesaggistico e naturalistico ne vale sicuramente la pena, in alcuni punti sembra persino di trovarsi ai Caraibi.
Lungo la promenade del porto troverete diversi tour operator che organizzano i safari nel fiordo; noi ci siamo trovati molto bene con XXLofoten.
Polar Park
Sulla strada verso Tromso può valere la pena fermarsi al Polar Park, per lo meno per fare una pausa dalla guida. In questo parco naturalistico sono ospitati in grandi recinti molti animali tipici di queste zone come orsi, linci e lupi. Sarà anche possibile incontrare le renne lungo i sentieri del parco visto che sono gli unici animali lasciati liberi al suo interno. C’è anche una Zipline che parte dalla zona più alta del parco e sorvola dei recinti; ricordatevi di prendere l’imbracatura alla reception dopo aver comprato il biglietto, così da evitare di rifare il percorso una volta raggiunta la partenza. Durante il periodo estivo il Sabato e la Domenica è possibile fare un tour guidato dei recinti dei predatori. L’ingresso costa 290 corone norvegesi a persona (circa 25€).
Senja, la Norvegia in miniatura
A metà strada tra le Lofoten e Tromso si trova l’isola di Senja, la seconda per estensione del paese. Il suo soprannome è quello di Norvegia in miniatura ed è presto facile capire il perché: villaggi di pescatori, fiordi, laghi, montagne a picco sul mare, spiagge e foreste. Senja è piena di panorami da fotografare, sentieri da percorrere, animali da vedere e villaggi da visitare. Durante il viaggio di Agosto 2023 abbiamo dedicato all’isola solamente una giornata, durante la quale abbiamo scalato la cima Segla, una delle più famose di tutta la Norvegia. Per visitare Senja in maniera approfondita servirebbero almeno un paio di giorni pieni, per questo nella mappa in fondo al post trovate tutti i punti di interesse.
Segla ed Hesten
Su diversi blog ho visto scritto del trekking di Segla del fatto che sia semplice; in realtà l’ho trovato faticoso quanto, se non più di Reinebringen. La partenza del percorso si trova a Fjordgård, nel parcheggio dietro la scuola, a queste coordinate (69.504415, 17.625956); all’imbocco del parcheggio trovate le indicazioni per il percorso, su cartelli verdi: è indicato come Segla e Barden. La prima parte del sentiero è larga e non troppo ripida; la pendenza inizia ad aumentare quando si inoltra all’interno della foresta. Terminata questa prima parte ci si trova su un piano con una vista spettacolare sui due fiordi e sul piccolo villaggio di Husøy. Qui inizia la parte complicata; circa 500 metri in salita tra rocce e roccette con una pendenza che in alcuni casi supera il 45%, non proprio una passeggiata di salute. La fatica è ricompensata dal panorama eccezionale di cui si gode dalla cima della montagna, a 639 m di quota a picco sul Melfjord.
Un altro trekking molto famoso è quello che conduce alla cima di Hesten, che si trova di fianco a Segla. Questa cima è quella da cui vengono scattate le foto di famose di Segla; per raggiungerla si può partire, anche in questo caso, dal parcheggio dietro la scuola, allungando di poco il percorso. Terminata la discesa la fatica, e con essa la fame, si farà sentire; per fortuna all’ingresso del paese si trova il Segla Grill og Pub che serve uno dei Fish & Chips più buoni mangiati nel corso del viaggio.
Tromso
Tromso è la principale città della Norvegia del Nord ed è anche nota come la “Porta dell’Artico”. Da qui infatti partirono numerose spedizioni dirette verso il Polo Nord come quelle di Amundsen e Nobile. La città è visitabile in un paio di giorni e può essere il punto di partenza ideale per un viaggio nella regione. Il centro storico si sviluppa sull’isola di Tromsøya mentre il resto del centro abitato si è esteso anche sulla terraferma.
La visita della città non può non partire dal suo centro storico, attraversato dalla via pedonale Storgata; qui si trova il più alto numero di case in legno di tutta la Norvegia settentrionale. Nella piazza principale svetta la Cattedrale, la chiesa protestante più a nord del mondo e anche una delle più grandi chiese in legno del paese. A poca distanza dal centro si trova anche il birrificio Mack, fondato nel 1877. Nell’edificio affianco si trova invece l’Ølhallen Pub, il più antico di Tromso aperto nel 1928.
Sulla terraferma sono due i luoghi da non perdere: la Cattedrale dell’Artico e la funivia Fjellheisen. La prima è uno dei simboli della città e merita la visita solamente per la bellissima vetrata a mosaico (l’ingresso costa 70 NOK, circa 6 €). La funivia conduce fino alla cima del monte Storsteinen da cui si gode una vista spettacolare sulle isole del fiordo, meteo permettendo. La funivia parte ogni mezz’ora circa eil biglietto costa 395 NOK per gli adulti e 200 NOK per i bambini (rispettivamente circa 35 € e 18 €). In alternativa è anche possibile raggiungere la cima a piedi percorrendo i circa 1300 gradini presenti sul sentiero.
Alta
Alta è la seconda città per dimensione della contea di Troms og Finnmark e si trova lungo la strada per Capo Nord. La cittadina di per sé non offre grandi attrattive a parte per il suo museo patrimonio dell’UNESCO. Il museo è famoso per le sue oltre seimila incisioni rupestri risalenti ad un periodo compreso tra 2000 e 6000 anni fa.
Rotta verso Capo Nord
Una volta lasciata Alta non incontrerete altri insediamenti degni di nota se non sporadici villaggi. La strada per raggiungere la fine del continente è lunga ma non preoccupatevi: i paesaggi che ammirerete lungo la strada sono impagabili. Chilometri di distese verdi tutto intorno a voi incorniciate dalle montagne in lontananza e gruppi di renne che pascolano indisturbate a bordo strada. I paesaggi saranno una costante per tutto il viaggio. La costa frastagliata e le montagne delle Lofoten, le ampie distese del Nordland, ogni chilometro è diverso dal precedente.
Capo Nord
L’ingresso al complesso turistico di Nordkapp costa 30 € (lo so, sembra una follia); al suo interno troverete un edificio con bar, ristorante, negozi di souvenir e una sorta di cinema che proietta un filmato sulla Norvegia di 15 minuti. Tutto molto turistico, avete ragione.
All’esterno si trova la famosa palla di ferro simbolo di Capo Nord; vi parlerei volentieri della vista spettacolare sul mare e sulle scogliere ma la realtà è che quando siamo arrivati la situazione era quella che vedete nella foto sotto. Un muro di nebbia invalicabile tanto da non riuscire a vedere a un metro da noi :(. Pianificate comunque di arrivare qui per le 22/22:30; in questa maniera potete osservare il sole di mezzanotte svettare sopra di voi. Ciò vi permetterà di ripercorrere la strada fino a Olderfjord con i riflessi rossastri dell’alba, l’ultimo regalo che la Norvegia ha in serbo per voi prima della partenza.
Ad essere sinceri, il punto appena raggiunto non è realmente quello più a nord d’Europa. Quello si raggiunge con un trekking di 6 ore e 17 km totali. La partenza è un parcheggio che si trova lungo la E69, pochi chilometri prima di raggiungere Capo Nord. Il sentiero è spesso battuto da un forte vento e non è raro che piova o ci sia la nebbia. In base alle condizioni meteo valutate bene se fare o meno questo trekking.
Dove dormire alle Isole Lofoten
Il nostro viaggio era già organizzato quindi non mi sono adoperato in prima persona per cercare tutte le strutture in cui abbiamo dormito; in ogni caso vi potrebbe essere utile avere una lista:
- Oslo – Smarthotel Oslo – Link Booking
- Moskenes – Lofoten Rorbuhotell – Link Booking
- Svolvaer – Lofoten Arctic Hotel Skata – Link Booking
- Harstad – Thon Hotel Harstad – Link Booking
- Tromso – Enter Viking Hotel – Link Booking
- Alta – Alten Lodge – Link Booking
- Olderfjord – Olderfjord Turistsenter – Link Booking
Dove Mangiare alle Isole Lofoten
Come in tutti i paesi del Nord Europa, anche in Norvegia mangiare al ristorante non è per niente economico. Supermercati e stazioni di servizio sono delle valide alternative nel caso abbiate una cucina nell’alloggio o per pranzi veloci. Nel caso in cui vogliate concedervi qualche sfizio però, vi segnalo alcuni locali per niente male;:
- Huken Brygg – Tromso – Pittoresco pub a due passi dal porto e dall’Ølhallen Pub; perfetto per cena e dopo cena
- Full Steam – Tromso – Ci spostiamo verso la promenade del porto, con una bellissima vista sulla Cattedrale dell’Artico. Il ristorante si trova in una carinissima casa di legno e si sviluppa su più piani. Il livello è un po’ più alto rispetto al precedente locale ma anche i piatti li ho trovati migliori e con una presentazione più curata. Eccezionale lo stinco ci agnello con funghi porcini.
- Segla Grill – Fjordgård – Del Segla Grill ne ho già parlato nel capitolo dedicato all’isola di Senja; semplicemente il miglior fish&chips mangiato durante tutta la vacanza.
- Maren Anna – Sorvagen – Spostandoci alle Isole Lofoten troviamo il Maren Anna. Siamo a Sørvågen, in una tipica rorbu affacciata sul mare. Il pesce la fa ovviamente da padrona all’interno del menù ma la vera specialità è la lingua di baccalà fritta. Una vera delizia.
- Bacalao – Svolvaer – Bacalao è un bel locale affacciato sul mare nel colorato porto di Svolvaer. Tipica tappa post-safari nel Trollfjord. Il menù offre una discreta scelta ma se volete andare sul sicuro allora bacalao, zuppa di pesce o hamburger.